Social Cohesion Days, II edizione

26 - 27 - 28 maggio 2016, Reggio Emilia

Storie di Coesione

Per parlare di coesione sociale siamo partiti dalle storie, realizzando una mappatura di buone pratiche, progetti, realtà nati dal basso o dalle istituzioni che raccontano, a volte meglio dei numeri, cosa significa fare coesione sociale in Italia. Abbiamo provato a raccontarle, attraverso interviste, articoli, video e immagini. La sezione è in continuo aggiornamento.

Tutor in Lingua Madre

Tutor in Lingua Madre

Per il supporto e l'accompagnamento scolastico
Il Centro Interculturale Mondinsieme ha avviato, in collaborazione con la Fondazione Albero della Vita di Milano, il progetto Tutor in Lingua Madre. L’idea alla base è quella di fornire un supporto agli studenti di origine straniera con difficoltà scolastiche, dovute anche al problema linguistico, attraverso l’impiego di giovani di seconda generazione nella figura di tutor. Questa figura nella relazione con…

Il Centro Interculturale Mondinsieme ha avviato, in collaborazione con la Fondazione Albero della Vita di Milano, il progetto Tutor in Lingua Madre. L’idea alla base è quella di fornire un supporto agli studenti di origine straniera con difficoltà scolastiche, dovute anche al problema linguistico, attraverso l’impiego di giovani di seconda generazione nella figura di tutor. Questa figura nella relazione con gli studenti gode di due risorse fondamentali: la stessa lingua madre e la possibilità d’ingaggiare un processo identificativo basato sull’idea di una possibile integrazione positiva. Il tutor ha, inoltre, il compito di fare da accompagnatore interculturale con la scuola e la famiglia dello studente. Nelle scuole della città di Reggio Emilia, sebbene il numero di studenti stranieri si stia stabilizzando intorno alle 10 mila unità, emerge il dato dell’incremento costante di coloro che sono nati in Italia. Nell’a.s. 2015/16, gli studenti stranieri nati in Italia sono più di seimila cioè il 60% di tutti gli studenti stranieri. Purtroppo gli stessi dati assegnano ai minori stranieri il record d’insuccesso e abbandono scolastico da ormai diversi anni. Questi valori si accentuano ancora di più negli istituti professionali. Il progetto è arrivato al terzo anno consecutivo, coinvolgendo circa 30 tutor e oltre 100 ragazzi, di tre istituti superiori scelti per l’alta incidenza degli studenti di origine straniera: Motti, Nobili e Filippo Re. Per tenere traccia degli sviluppi e dell’implementazione del progetto il monitoraggio e la valutazione sono stati affidati all’Università di Modena e Reggio Emilia. Ad oggi il 57% degli studenti che hanno usufruito di tale opportunità a fine anno è stato ammesso alla classe successiva. Tra gli eventi inaspettati di questa sperimentazione di estremo interesse sono le storie di chi, nonostante abbia finito il suo percorso, è voluto rimanere per aiutare gli altri studenti a superare le loro difficoltà scolastiche; di chi ha iniziato a pensare all’università grazie all’esempio del tutor che gli ha dimostrato che anche quella sia una strada possibile e le storie di amicizia e di sorpresa, che rendono questo progetto speciale.

Comunità possibile: possibilità per crescere

Comunità possibile: possibilità per crescere


Il welfare di comunità che aiuta i genitori
Essere genitori è il lavoro più difficile e il più bello allo stesso tempo. Intorno a Magenta 13 comuni si sono uniti per un progetto dal titolo ricco di aspettative, Comunità Possibile: possibilità per crescere. L’obiettivo è dare strumenti per il mestiere del genitore e raccogliere insieme le sfide dell’educazione. Il target sono le famiglie con ragazzi da 0 a…

Essere genitori è il lavoro più difficile e il più bello allo stesso tempo. Intorno a Magenta 13 comuni si sono uniti per un progetto dal titolo ricco di aspettative, Comunità Possibile: possibilità per crescere. L’obiettivo è dare strumenti per il mestiere del genitore e raccogliere insieme le sfide dell’educazione. Il target sono le famiglie con ragazzi da 0 a 12 anni. Condividendo i bisogni, creando “partecipazione” nella individuazione di risposte di gruppo, facendo crescere un protagonismo sociale che includa risorse presenti, fino ad ora non coinvolte direttamente, si intende migliorare la vita delle famiglie e della Comunità. Nell’analisi del territorio e delle sue esigenze sono emersi tre grandi temi da affrontare e risolvere. Nella gestione familiare il primo punto è quello della creazione di spazi di aggregazione, ragionando sulle esigenze di bambini 0-3 ma anche su quelle dei ragazzi. La secondo problematica è quella della conciliazione tra tempi di cura e di lavoro, che necessita della creazione di esperienze condivise di gestione dei figli. Terzo nodo, infine, quello del percorso educativo, inteso non solo come approccio scolastico, ma anche come ascolto, accoglienza e aiuto reciproco. Su queste basi è cresciuto il progetto che ha fatto del welfare di comunità la risorsa per rispondere alle esigenze di un territorio vasto, per quanto circoscritto. Attraverso 17 partner e 41 soggetti partecipanti il progetto, presentato nel novembre 2015, è ora in corso di svolgimento.

Piazza Grande

Piazza Grande

Il giornale dell'inclusione sociale di Reggio Emilia
Piazza Grande è un progetto di inclusione dedicato alle persone senza fissa dimora che prende vita a Reggio Emilia nel febbraio del 2014. L’idea viene da un giornale di strada nato a Bologna 23 anni fa per contrastare l’esclusione sociale e sostenere i diritti dei senza tetto. Da due anni la stessa formula è stata adottata anche a Reggio Emilia:…

Piazza Grande è un progetto di inclusione dedicato alle persone senza fissa dimora che prende vita a Reggio Emilia nel febbraio del 2014. L’idea viene da un giornale di strada nato a Bologna 23 anni fa per contrastare l’esclusione sociale e sostenere i diritti dei senza tetto. Da due anni la stessa formula è stata adottata anche a Reggio Emilia: i soggetti a rischio esclusione sociale vengono coinvolti nella distribuzione del periodico “Piazza Grande Reggio Emilia”. Il progetto è portato avanti in sinergia e in partnership dalle associazioni DarVoce, Papa Giovanni XXIII di Reggio Emilia, Amici di Piazza Grande Onlus di Bologna e dal Forum del Terzo Settore. Le persone che vogliono impegnarsi nella diffusione del mensile ricevono dieci copie gratuite e le propongono in strada chiedendo un’offerta libera. Successivamente possono impiegare il ricavato per acquistare altre copie presso la redazione al prezzo di 0,75€ per rivenderle in strada sempre a offerta libera (il mensile non ha prezzo di copertina). In questo modo i diffusori ricavano un reddito minimo e il mensile recupera fondi per la produzione del numero successivo. I distributori sono per lo più persone senza fissa dimora, che possono intraprendere un’ attività di “microimpresa”, capitalizzando i fondi raccolti e reinvestendoli nell’acquisto di altri numeri della rivista. L’obiettivo è quello di stimolare in queste persone la spinta ad uscire dalla condizione di povertà ed emarginazione, sia attraverso l’acquisizione di una mentalità imprenditoriale, sia attraverso la relazione che devono instaurare con gli acquirenti della rivista, che impone anche un minimo di decoro e di cura della persona. La redazione di “Piazza Grande Reggio Emilia” è composta da giornalisti pubblicisti e professionisti che prestano la loro attività a titolo di volontariato e da giovani che desiderano intraprendere la professione giornalistica e trovano nel progetto terreno per esercitarsi e sviluppare le proprie capacità. Le pagine centrali ,che in ogni numero sono in comune con l’edizione bolognese, trattano un tema sociale legato all’attualità. Le altre pagine sono dedicate a problemi e argomenti “reggiani” inerenti alle nuove povertà, alle emarginazioni, alle iniziative solidali.

Cangiari

Cangiari

Moda Etica Artigianale
In Calabrese “CANGIARI” significa cambiare. CANGIARI è il primo marchio di moda etica di fascia alta in Italia. Il progetto è di GOEL, un Gruppo Cooperativo che pone al centro la persona, in particolare in condizioni di disagio, applicando un modello di etica efficace, e non solo giusta, in tutti i settori in cui opera: dal biologico, al turismo responsabile,…

In Calabrese “CANGIARI” significa cambiare. CANGIARI è il primo marchio di moda etica di fascia alta in Italia. Il progetto è di GOEL, un Gruppo Cooperativo che pone al centro la persona, in particolare in condizioni di disagio, applicando un modello di etica efficace, e non solo giusta, in tutti i settori in cui opera: dal biologico, al turismo responsabile, ai servizi alle persone ed alle imprese. Con CANGIARI sono state recuperate e valorizzate le tecniche di filatura sui telai a mano dell’antica tradizione calabrese di origine grecanica e bizantina. Un’arte che le anziane majistre tramandavano con cantilene, dette nenie, e che si stava perdendo. Alla tradizione tessile è stata poi unita la ricerca, l’innovazione, il design e il gusto contemporaneo che, associati all’artigianalità del prodotto, hanno dato vita ad uno stile unico e di alta qualità sartoriale. I materiali, inoltre, sono di origine biologica e la filiera è interamente Made in Italy. A questa sensibilità verso la sostenibilità ambientale ed il benessere di chi indossa i tessuti, CANGIARI ha unito un’importante attenzione alle fasce deboli, inserendole nelle cooperative sociali che operano per il riscatto del territorio. Un progetto che offre un modello culturale significativo e valorizza le competenze del luogo rendendole elemento di emancipazione economica, di libertà, di sviluppo, di conservazione della propria tradizione. Ciò a dimostrazione che l’etica conviene all’illegalità. GOEL è una comunità di persone che opera per il riscatto e la liberazione dalla Calabria dalla ‘ndrangheta e dalle massonerie deviate.

 

 

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Cauto

Cauto

A salvare il pianeta si parte dalla dispensa
É un gruppo di giovani che nel lontano 1991 dà vita all’Associazione Cauto che a Brescia, in prima istanza, si occupa del recupero di alimenti dall’ortomercato per la redistribuzione a scopo sociale. L’associazione diventa nel tempo cooperativa sociale e cresce, occupandosi di creare percorsi lavorativi e formativi in situazioni di marginalità sociale, concentrandosi in particolare su temi e attività di carattere…

É un gruppo di giovani che nel lontano 1991 dà vita all’Associazione Cauto che a Brescia, in prima istanza, si occupa del recupero di alimenti dall’ortomercato per la redistribuzione a scopo sociale. L’associazione diventa nel tempo cooperativa sociale e cresce, occupandosi di creare percorsi lavorativi e formativi in situazioni di marginalità sociale, concentrandosi in particolare su temi e attività di carattere ambientale e specializzandosi sempre di più nelle attività di recupero e valorizzazione dei rifiuti, dall’edilizia alle attrezzature sanitarie. Son passati vent’anni e Cauto è diventata una rete che accomuna cinque cooperative sociali e che hanno saputo riunire in un unico modello lavorativo la cura e il sostegno alla persona e la capacità imprenditoriale. La rete mette in primo piano le persone e la comunità in cui vivono, ma è anche diventata un’attività con tanta esperienza, capacità e professionalità, in grado di trasformare un riscatto professionale in una opportunità ambientale. Ancora attiva la dispensa sociale, che ogni settimana distribuisce 3000 porzioni di cibo a persone e associazioni. Ma la parte del leone la fanno i rifiuti, che per privati e enti pubblici vengono raccolti, gestiti e trattati, e anche riutilizzati quando possibile. 

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