Le persone fragili che vengono ospitate nelle strutture residenziali, così come anche le loro famiglie, vogliono trovare all’interno di esse una “casa”. Parimenti, ogni individuo, sano o malato che sia, ha bisogno di essere confortato dalla certezza che la sua dignità sia salvaguardata anche all’approssimarsi della morte.
Ma cos’è una “casa”, per tutti noi? Cosa si intende per “antropologia della cura”?
Il “prendersi cura” differisce dal “curare” perché assume la consapevolezza dell’impossibilità di guarire ed implica dunque il saper attendere, l’assistere dosando l’intervento in base al desiderio dell’assistito, e non esclusivamente secondo bisogni spesso peraltro interpretati in maniera surrettizia dai familiari.
Il prendersi cura si sostanzia nell’accompagnare, partecipare e condividere, anche quando la scienza medica è ormai vana e, dunque, la capacità terapeutica può consistere crucialmente “solo” nell’esserci.
Una riflessione attenta sull’inviolabilità della libertà personale è necessaria per consentire di recuperare la dimensione del diritto di auto-determinazione in relazione al fine vita mettendo così al riparo dall’accanimento terapeutico e/o da trattamenti sanitari perpetrati in contravvenzione alla reale volontà del malato.
Curare, lo sanno molto bene i medici, a volte può non sottintendere la somministrazione di farmaci, implicando bensì lo stare accanto al malato e ai suoi familiari, accogliendone il dolore, pur nella salvaguardia della dignità dell’assistito e delle sue decisioni personali.
Di ciò parleremo all’interno di questa tavola rotonda assieme a policy maker e rappresentanti di imprese sociali e della società civile.
Partecipano:
Stefania Bettinelli, Associazione Luca Coscioni
Raffaella Gay, Associazione Vidas
Giovanni Catellani, Cendon Legal
Massimo Giordani, Qualità e Benessere
Franca Guglielmetti, CADIAI Coop. Soc.
On. Donella Mattesini, già Senatrice della Repubblica XVII Legislatura *
Modera: Ilaria Sesana, AltrEconomia
* In attesa di conferma
Evento promosso da Legacoop Sociali e realizzato grazie al sostegno di UBI Comunità